Perchè fabiomuzzi.com

Di tutta la parte tecnica e di come ho concepito il sito ne ho parlato qui. Adesso vorrei provare a raccontare la parte più umana ed emozionale del sito. Raccontarmi e raccontare le mie passioni mi è sempre piaciuto. Per un lungo periodo l'ho fatto attraverso blog/forum, la fotografia e i miei canali social. Ma nella mia testa ho sempre avuto l'idea di avere uno spazio tutto mio, che mi rappresentasse al meglio e sopratutto che mi consentisse di essere più libero nello scrivere. Sia chiaro, mi sento libero anche sui miei profili social, ma da buon nerd classe 1983, continuo a considerare il sito l'unico vero posto digitale dove potermi esprimire al meglio. E poi diciamoci la verità, un sito offre tutta una serie di libertà e vantaggi, sia stilistiche che di controllo, maggiori rispetto ad una qualsiasi piattaforma social.

Dalla scelta dei colori, al font, alla tipologia di navigazione e di esperienza offerta, alla struttura del codice stesso: ogni singolo pezzo del sito racconta qualcosa di come è stato pensato, ideato e sviluppato. Analizzando il codice si può capire il livello di conoscenza del linguaggio e anche la scelta del linguaggio stesso, può raccontare molto. La narrazione e i contenuti raccontano invece delle passioni, delle competenze e della quotidianità. In un modo diverso rispetto a quanto avviene sui canali social; meno impulsivo e più ragionato, forse a tratti anche più sincero e profondo. Sicuramente meno patinato. O almeno io la penso così, ed è così che ho intenzione di provare a mantenere vivo questo piccolo diario digitale. Un ragazzo, appassionato di tecnologia, gaming, fotografia, educazione e sicurezza digitale: digital manager di professione. Un papà che vuole raccontarsi e raccontare il suo modo di essere padre, la sua quotidianità e le sue paure e i suoi dubbi.

L'idea del sito la covavo da anni, ma la spinta decisiva l'ha data il lockdown e le notti insonni del 2020. E quindi eccomi qui, con la 22esima revisione di questo articolo (unitamente alle milioni di revisioni del codice e della struttura del sito), che provo a mettere a fuoco, in primis per me stesso, cosa mi piacerebbe scrivere e di cosa mi piacerebbe parlare. Sono in un momento un filo particolare della mia vita, dove tutta una serie di priorità stanno cambiando molto velocemente. Mia figlia, la mia famiglia, il concetto stesso di tempo e relazioni. Ho davanti a me alcuni punti interrogativi, che spero, anche lo scriverne, possa aiutare a trasformare in punti esclamativi. Ho in testa tantissime idee e tantissime cose che coinvolgono praticamente tutti gli aspetti della mia vita. E così, quasi fossi, nuovamente, un liceale, ho pensato che un diaro potesse aiutarmi a mettere a fuoco il tutto, a provare a scaricare a terra alcune di queste idee e probabilmente a cestinarne tante altre.

Vorrei, inizialmente riuscire a trovare continuità nello scrivere e provare a mantenere il tutto il più aggiornato possibile. Sia a livello tecnico che a livello contenutisco. La struttura del sito è pensata in maniera semplice: ogni articolo racconta una storia; finita la storia, finita la visita. Niente di più. Ovviamente è sempre possibile continuare a navigare all'interno del sito, ma senza forzatura e guide. Il tutto deve avvenire in maniera naturale e voluta.

Vorrei provare a parlare di educazione digitale, mia e di mia figlia. Sicurezza e privacy online hanno iniziato ad appassionarmi e far parte di me, da quando a 15 anni, scoprii un keylogger installato sul mio pc. Lo aveva installato mio padre per verificare che quanto da me a lui detto, sull'uso del pc, fosse veritiero. Scoperto l'arcano, iniziai a studiare non solo tutti i processi di Windows ma anche i diversi funzionamenti delle reti e delle possibili falle.
Ecco, vorrei riuscire a trasmettere questo approccio di curiosità verso la tecnologia a mia figlia. Vorrei, piano piano, raccontarle di quanto sia dannatamente affascinante e di quanto vada maneggiata con cura. Vorrei farle acquisire consapevolezza dei rischi e delle opportunità. Fornirle tutti gli strumenti per usarla al meglio, in base ai suoi bisgoni e ai suoi gusti. Vorrei insomma educarla a usare attivamente un qualsiasi device (e ovviamente un qualsiasi sistema operativo) e ovviamente a farlo con cognizione di causa e in sicurezza. Ancora oggi, specialmente online, resta sempre valido il motto "prevenire è meglio che curare".

E parallelamente vorrei provare a raccontare i metodi che uso, i progressi che facciamo, cosa usiamo e come (sia a livello hardware che a livello software) con la speranza di riuscire a fornire informazioni utili non solo ad eventuali altri genitori ma anche a tutti quelli che vogliono capirci qualcosa in più.

Magari con il tempo mi renderò conto di non esserne capace o non di avere tempo e voglia, magari risulterà ai più, del tutto inutile. Ma tant'è, voglio comunque provarci. E quindi.....buona lettura